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Centro Di Della Edifimi SRL Un''applique' bronzea dalle Valli Grandi Veronesi Author(s): Giusto Traina Source: Prospettiva, No. 26 (Luglio 1981), pp. 51-56 Published by: Centro Di Della Edifimi SRL Stable URL: http://www.jstor.org/stable/24426272 Accessed: 07-07-2017 12:52 UTC JSTOR is a not-for-profit service that helps scholars, researchers, and students discover, use, and build upon a wide range of content in a trusted digital archive. We use information technology and tools to increase productivity and facilitate new forms of scholarship. For more information about JSTOR, please contact support@jstor.org. Your use of the JSTOR archive indicates your acceptance of the Terms & Conditions of Use, available at http://about.jstor.org/terms Centro Di Della Edifimi SRL is collaborating with JSTOR to digitize, preserve and extend access to Prospettiva This content downloaded from 128.135.12.127 on Fri, 07 Jul 2017 12:52:58 UTC All use subject to http://about.jstor.org/terms Un"applique' bronzea dalle Valli Grandi Veronesi Giusto Traina Il territorio delle Valli Grandi Vero nesi è già da tempo noto per aver re stituito, in questo ultimo secolo, una notevole quantità di materiale archeo logico.1 Da uno dei siti più importanti, presso la località 'Massaùa' di Villa bartolomea,2 proviene un bronzetto fi gurato3 (fìg. 1), frutto di un rinveni mento sporadico sul terreno.4 Il pezzo, in bronzo con patina bruno-verdastra, è costituito da due elementi fusi sepa ratamente, un cavallo e un cavaliere. Misura cm. 13, 8 dallo zoccolo poste riore destro all'estremità della zampa anteriore sinistra e cm. 17 dallo zoc colo posteriore destro all'estremità su periore del cimiero. Come si deduce dal retro cavo e dai due perni d'at tacco, posti in corrispondenza dei gar retti anteriori e delle zampe posterio ri, e dalle tracce di bronzo fuso appli cato in corrispondenza del metallo, si tratta di una applique raffigurante un cavaliere che, lanciato il cavallo al galoppo, sta per scagliare la lancia 10* contro un avversario o un nemico at terrato. Veste la trabea ed è avvolto 2D u* 3D nel sagum, calza i perones e porta una caratteristica galea, contrassegnata da un altro cimiero a cresta piumata, con paragnatidi e tre borchie sulla visie ra; quella laterale sinistra non è ov viamente eseguita, così come l'orec 4 □ 5D • J5r 12* ^ 1? 9D a chio sinistro del cavallo, in quanto parti non visibili. Sia la lancia che la mano destra sono perdute. Il cavallo, mancante degli zoccoli anteriori, pre o senta criniera rasata con ciuffo fra le 0 204 orecchie5 e reca finimenti ben distin ti. Il corpo è rivestito dal pettorale e □Gruppo da una sella rettangolare, trattenuta sul retro da corregge che la assicurano al • Bronzetto isolato la coda. La terminazione della coda è attaccata alle zampe posteriori, che 1. Statuetta con cavaliere da Massaùa di Viilabartolomea recano tracce di resti di fusione, come Archeologica. pure il torace. Sul retro una linea,2. (Verona). Padova, Soprintendenza Carta di distribuzione dei bronzetti raggruppati a gruppi, applicati a pettorali equini o attribuiti eseguita a stecca, va dal polso sinistro, che risulta abbozzato benché non vi da parata, e rappresentanti scene di adventus dell'esercito romano su popolazioni barbare. This content downloaded from 128.135.12.127 on Fri, 07 Jul 2017 12:52:58 UTC All use subject to http://about.jstor.org/terms [Contributi] 51 sibile, fino al resto del mantello. Aosta10 (fìgg. 3, 4), il pezzo più prege- Este> Roma 1957, tav. 9); 16. Villabarto 11 bronzetto non è del tutto inedito: vole e significativo della classe.» g^ACRIS^sm;Rimini (Reinaclt se ne hanno una brevissima menzione La carta di distribuzione di questi og- qP cit n ig3). 19. Velletri? (Bienkówski, al momento dell'acquisizione,6 ed una getti (fig. 2) fornisce un'idea della lo- p. 19); 20. Roma (Bienkówski, p. 19). rapida scheda nel catalogo della mo- ro diffusione nell'Impero: Ncm è possibile datare con precisione stra sull arte dell Occidente romano te- Gruppi. 1. Gran Bretagna ('Journal of Ro- i singoli esemplari;12 i casi di figurine nuta a Parigi nel 1963,7 dove fu tem- man Studies, 13, 1923, pp. 91-109); 2. St. bronzee realmente applicate a una fa poraneamente esposto. ^9« !LP; fr scia si riscontrano, oltre che nell'esem II nostro cavaliere non fu certo ese- Carducd; XI> ^5g> pp 36.4g).(4; plare di Aosta, in quello di Brescia,13 guito come figurina isolata, bensì come industria (Braemer, pp. 46-47, n. 170); 5. dove è stata rinvenuta anche una fa elemento di un gruppo di appliques Brescia, Capitolium (Arte e civiltà roma- scia priva delle figure, e in un altro nel quale era rappresentato un itnpe- ncll Italia Settentrionale dalla Repubbli- d^ Arkalva in Romania.» Le figurine circondato dai suoi cavalieri, "qciîs,^dogna^lä?0!fm 588)?™! di Starigrad, per quanto la ricostruzio nell atto di sconfiggere un gruppo di Ercolano, Foro (M.G. Cernili Irelli, in 'Cro- ne sia abbastanza sicura, non possono barbari. L insieme di figurine era vero- nache Ercolanesi', II, 1972, pp. 95-103); 7. essere considerate come un gruppo 3. Pettorale equino bronzeo, da Aosta. 3. Pettorale equino bronzeo, da Aosta. Aosta, Museo Archeologico. Velia, Agorà (B. Neutsch, in 'Archäologi- completo 15 Inoltre fra le numerose Aosta, Museo Archeologico. ^cl^Anzeiget-, 1959, pp. 338-349) ;£ Sta- ap/iques in bronzo giunte flno a noi, similmente applicato a un pettorale da ^Cdya (Adornano in 'Romania, calalo- possiamo attribuire a questa classe le cavallo, il cosiddetto balteo bronzeo g0 della mostra, Roma 1970, p. 140, C48). sole figure di cavalieri e di alcuni com da parata.8 I contributi su questa clas- Figure isolate. 10. Alise-Sainte-Reine (Brae- battenti:16 per la pertinenza di altri fi se di manufatti risalgono ancora alle mer, pp. 84-85, n. 359); 11. Lione, mercato pj figure la mancanza di dati non trattazioni del Bienkówski e dello ^ée^du^MuséeTtTSt.^cZTahl-enTaye. ci Permette di azzardare ipotesi.17 Schumacher,9 che vertono però parti- Bronzes figurés, St. Germain-en-Laye 1894, Questi gruppi sono inoltre notevolmen colarmente sulle rappresentazioni dei n. 184); 12. Orange (Braemer, p. 52, n. te diversi fra loro per motivi icono barbari. Si tratta di studi che precedo- 196); 13. Claterna, area urbana (ACRIS, grafìci, oltre che per composizione e no il ritrovamento dell'esemplare di n' 5.89^,' ^rotia> p.°"te pietra (L. Fran- jmpostazione: nascevano, infatti, dal r zoni, Bronzetti romani del Museo Archeo- ,, K , . logico di Verona, Venezia 1973, n. 183); 1 esigenza di rappr 52 [Contributi] 15. Este (G. Fogolari, Guida al Museo di momenti della storia militare. Ma oc This content downloaded from 128.135.12.127 on Fri, 07 Jul 2017 12:52:58 UTC All use subject to http://about.jstor.org/terms corre aggiungere che, solo perché ap- twängler.22 Sia l'uno che l'altro, però, doglio, ad esempio, è effettivamente pena tre gruppi di figurine ci sono per- hanno fatto riferimento esclusivamen- mancante del pettorale; ma, pur sen venute su pettorale, non è corretto ge- te alla decorazione di statue equestri, za azzardare ipotesi sulla completa ri neralizzare, e attribuire ai 'baltei' tut- e non hanno considerato questi og- costruzione del monumento, si potreb te le appliques che rappresentano sol- getti come applicabili a cavalli reali: be pensare a un pettorale eseguito in dati romani e barbari: se infatti l'in- in particolare il Furtwängler ritenne un metallo più nobile. È comunque dagine si approfondisse, sarebbe forse che appartenessero a statue erette su difficile immaginare una statua eque possibile individuare pezzi di diversa archi di trionfo. Ma la scoperta del stre nella villa rustica di Massaùa di pertinenza.18 pettorale di Aosta (figg. 3-4) in una Villabartolomea. Inoltre, occorre una certa cautela nel- insula privata della città romana ha La dislocazione to l'analisi di questi pezzi: infatti l'omo- fatto ritenere al Carducci che si trat- bronzetti, e la loro geneità di questa classe di materiali, tasse di oggetti relativi a onorificenze l'area dell'Imper le strette affinità iconografiche e la militari: i dati di ritrovamento degli quindi ad avvalor loro verosimile pertinenza a membri altri esemplari spingono a considerare ducei che si tratti d dell'esercito romano, e quindi di una questa ipotesi come la più accettabile. Sappiamo che le font 4. Pettorale equino bronzeo, da Aosta, veduta da destra. Aosta, Museo Archeologico. desua't°Ao'staeqMlu^o^ArcZh°óiogìc^OS'a' veduta da 1 gruppi rinvenuti in ripostiglio pro- ze militari non vengono da Brescia, Velia, e, molto sto tipo; né sembra che il organizzazione estremamente mobile, probabilmente, Ercolano.23 Sono stati gnum sia stato ci spingono a dubitare dell'ipotesi di scoperti in ambienti forensi, e, nei pri- accezione più estes produzioni locali, come è stato fatto mi due casi, sono donazioni votive. Ma è noto che, a p per gli esemplari provenienti dall'Ita- I gruppi rinvenuti in aree urbane pro- nelle epigrafi non lia Settentrionale.19 Per questi motivi, vengono da Aosta, Clatema24 e Vero- zionate specificam le considerazioni già avanzate dalla na,25 quelli da aree extraurbane da ques e phalerae, m Boucher,20 che si è principalmente oc- Massaùa e Starigrad.26 espressione generica cupata di bronzetti raffiguranti divi- I dati, ovviamente, non possono for- tolare, donis milita nità, sono ancora più valide per que- nire una media statistica; un lavoro nostante le obiezi sti gruppi di figurine. minuto di censimento (che compren- potrebbe ipotizzare, a Prima di un riesame dei dati archeo- da anche le collezioni private) dovreb- certa data, una sort logici, è bene ricordare le precedenti be raccogliere anche altre informazio- della serie dei ipotesi sulla funzione dei 'baltei'. Fer- ni per rintracciare l'esatta provenien- ras, o la sua fo mo restando che ci troviamo di fronte za e ubicazione di altri pezzi. Non secolo a.C. la trad ad oggetti da parata, e non di uso co- che le statue equestri dovessero esse- Roma, ai soldati mune, le opinioni più seguite restano re sprovviste di simili ornamenti: il quelle del Domaszewski21 e del Fur- cavallo di Marco Aurelio sul Campi- [Contributi] 53 This content downloaded from 128.135.12.127 on Fri, 07 Jul 2017 12:52:58 UTC All use subject to http://about.jstor.org/terms meglio fasce) raffiguranti le loro im- zione artistica ellenistico-romana, che valiere di Massaùa. Si può allora in prese.29 Per l'età successiva non ab- avranno un particolare sviluppo con dividuare una soluzione accettabile biamo analoghe testimonianze, ma i il nascere, specie nell'età flavio-traia- sulla sua pertinenza: che si tratti, cioè, motivi iconografici che vengono accol- nea, dei grandi programmi iconogra- del frammento di un pettorale equino ti in questa classe hanno un'origine fici di stato. da parata, ricordo delle valorose cam ellenistica, specialmente a seguito del- Ammettendo quindi che si tratti di pagne di un veterano romano, verosi l'incontro con le correnti artistiche dona militaria, occorre anche rifiuta- milmente un cavaliere;33 al momento pergamene; da Pergamo giunge a Ro- re l'ipotesi che questi bronzetti siano della honesta missio, egli aveva rice ma (e di lì passerà alle urne tardo- di manifattura locale. Essi, fino al II vuto dall'imperatore un lotto di terre etrusche)30 il motivo della Galatoma- sec. d.C., dovevano essere donati nel- no in una zona che, per le sue carat chia, che si svilupperò con estremo la stessa Urbe. Proprio da Roma pro- teristiche, si prestava all'insediamen successo; ed è sempre da Pergamo che viene un bronzetto con imperator a to di uomini già avvezzi ai problemi giungerà il modello del trofeo a mo- cavallo32 che, per lo stile e l'accuratez- dei territori di frontiera.34 Il bronzetto numento circolare.31 Si tratta quindi di za dei particolari, costituisce il con- non sarebbe quindi prodotto di mani motivi radicati da secoli nella tradì- fronto più calzante con il nostro ca- fatture norditaliche, bensì, molto pro _ ,,v. ,:j. babilmente, campane o romane, o ad ogni modo di un atelier dedit ~ ■;£ k produzione di questi ogget H specchiavano i programmi ico P S|: ci dell'arte monumentale urbana.33 Da ■ 'àTWVVV-, frontare i problemi di datazione. Tra ' lasciando per ora le analisi stilistiche, H . te queste premesse, è ora possibile af ^ spesso insidiose e comunque ancora aSL ■ a I Wäftk difficili nel caso dei bronzetti, vi sono JjBm]T jA Bpk jMÉìtMBÌL due particolari che possono contribui ■ jÉ |k^' »«mhw • |J -wMfy re all'inquadramento cronologico del BwT vAb^DK' IBBjK j l'oggetto: la foggia dell'elmo e la cri Biuk, IHbTÀ / Bpï; tv1niera del cavallo. I BK*. ''P0 cl' c'mo> con ërancle cimiero ) i ^ a cresta piumata, si ritrova infatti nei BB^tu^»- / \ A» Ï. cavalieri di Aosta (ilbatte militare che com a terra sotto l'imperator cavaliere sceso da cavallo e non un è un à fante),36 nella analoga figura appieda ci ta del Museo Civico di Bologna,37 nei cavalieri di Arkalya e di Brescia. Le ■ grandi dimensioni si devono al fatto B che i cavalieri si distinguevano dai fan H ti per la maggior pesantezza dell'el mo:38 ce lo confermano anche con I fronti nella scultura, quali il cosid detto rilievo dei pretoriani al Louvre39 (fig. 5) e una testa di epoca traianea, conservata in una collezione presso I Potsdam40 (fig. 6). Che questi partico ■ ; lari elmi, così scarsi nella documenta zione scultorea, siano invece frequenti nei bronzetti, non costituisce un pro I blema: è noto che l'imperatore, in bat taglia, era coperto e assistito non dai pretoriani, bensì da un corpo ausilia rio speciale, i Germani corporis custo des, che, sotto Traiano, vennero sosti tuiti dagli équités singulares Augu . sti.41 L'analogia degli elmi nelle scul •' ' .X iK/-■>■*&] Ipf i ture e nei bronzetti porterebbe quindi a datare i pezzi a partire dall'età traia 5. 5. 'Rilievo 'Rilievodei deipretoriani'. pretoriani'. Paris, Paris, Louvre. Louvre. nea: in particolare il pettorale di Aosta, con i suoi richiami alle raffigu razioni della Colonna Antonina (ma soprattutto a quelle dei sarcofagi di quel periodo), essendo la composizio ne più completa di questa classe, co 54 [Contributi] stituisce un punto di rifermiento ero This content downloaded from 128.135.12.127 on Fri, 07 Jul 2017 12:52:58 UTC All use subject to http://about.jstor.org/terms nologico particolarmente saldo. In que sta classe è rappresentato anche un altro tipo di elmo, con un curioso ci miero a rosetta con foro centrale, che ritroviamo nei cavalieri di Velia, Er colano e Orange.42 11 terminus ante quem di Ercolano ci può portare a col locare questa serie anteriormente a quella con elmo a cresta. Il confronto con l'iconografia dei barbari (per Er colano si era pensato a degli Ebrei)43 potrebbe indurre a stabilire due sot toclassi: la prima con elmo a rosetta (i Germani corporis custodes); la se conda, composta da pezzi più accu ratamente eseguiti e composti, con el mo a cresta (gli équités singulares Augusti). Contrariamente alla datazione già pro posta dalla Fogolari, che colloca il ca valiere di Massaùa nel I sec. d.C.,44 proporrei quindi di assegnare il pezzo alla prima metà del II sec. d.C.: nel territorio non si hanno infatti testi 6. Testa elmata. Potsdam, Castello di 7. Metopa I del Tropaeum Traiani. Adamklissi, Museo. Klein-Glienicke (da Goethert). monianze di età posteriore. La criniera del cavallo, inoltre, di ti po rasato e con ciuffo fra le orecchie, mano di Verona, mentre si trova nei magazzini ca si ritrova nei cavalli di Velia, Brescia,loro immagini.4' L'esaltazione della della Soprintendenza di Padova). Ringrazio qui la Dott. B. M. Scarfì, Soprintendente Archeologica valleria, che riscontriamo nei grandi Aosta, Roma, e appare esclusivamen per il Veneto e il Friuli-Venezia Giulia, per aver si ri concesso la pubblicazione e la fotografia. te nei cavalli dei Romani, contrappo programmi iconografici di stato, mene flette quindi nei 'baltei' bronzei, 8)che 'Cosiddetto' perché il termine balteus, che in sta a quello dei cavalli dei barbari, latino significa propriamente 'cintura', 'bandolie che è invece scomposta. In questo ca fanno propria la composizione icono ra', è utilizzato, per indicare il pettorale da ca grafica àell'adventus al fine di esalta vallo, solo da Apuleio, e in due passi (Socr. 23, so non vedrei un riscontro antiquario, 172; Mei. X, 18, 9) che dimostrano, per il loro re il valore dell'esercito, mentre, con bensì un artificio per meglio evidenzia contesto, l'utilizzazione del termine in senso me re la contrapposizione tra l'imperatortemporaneamente, tale esaltazione ri taforico. Cfr. G. Traina, Su una accezione del ter chiama il valore di chi possiede que mine balteus, in 'Studi e ricerche dell'Istituto di vincitore e i nemici in rotta. Questi sto clonum militare. gruppi possono essere infatti interpre tati, come tutte le rappresentazioni del l'esercito nell'arte romana, come una riduzione schematica della rappresen 1) Cfr. L. Franzoni, Carpanea mito e realtà nel tazione dell'adventus, e non solo del l'archeologia del basso veronese, in 'Atti dell'Ac cademia di Verona di Scienze, Lettere ed Arti', l'imperator, ma anche della sua caXVIII, 1967-68, pp. 379-403, con bibl. Sulla proto valleria.45 È infatti verso la fine del I sec. d.C. che si comincia ad afferma Latino, Università di Genova, Facoltà di Magiste ro', IV, 1981, pp. 135-137. 9) P. R. v. Bienkówsky (poi Bienkówsky), Les Celtes dans les arts mineurs gréco-romaines avec des recherches iconographiques sur quelques au tres peuples barbares, Krakow 1928; K. Schuma cher, Germanendarstellungen. 1. Darstellungen aus dem Altertum, Stuttgart 1935. 10) Soprintendenza Archeologica per il Piemonte, .Gabinetto Fotografico, negg. n. 9140 e 9142. storia del territorio, v. numerosi contributi in 'Bol 11) C. Carducci, I più recenti risultati di scavo della Soprintendenza alle Antichità del Piemonte Verona' (in seguito 'BMCSNV') e il catalogo della e i presupposti per l'avvenire, in Cisalpina. Atti re la presenza dell'esercito nei pro Zmostra 3000 anni fa a Verona, Verona 1976. Cfr. del Convegno sull'attività archeologica nell'Italia anche E. Buchi, Tegole e anfore di Verona e il Settentrionale, I, Milano 1959, pp. 34-35; Id., Un grammi iconografici, e, in particolare, suo agro, in 'Archivio Veneto', XVII, 1966-67, pp. balteo da Aosta, in 'Archeologia Classica' (poi della cavalleria; contemporaneamen3-32; Id., Un'iscrizione di liberti dalle Valli Gran 'AC'), XI, 1959, pp. 36-49; S. Finocchi, Scavi e di Veronesi, in 'Aquileia Nostra', XLVIII, 1977, cc. scoperte nel territorio di Aosta, in Cisalpina, cit., te, come è noto, l'ordine equestre ac 105-128; A. Buonopane, Terra sigillata con mar p. 113 (l'interpretazione del luogo del rinvenimento chio di fabbrica dalle Valli Grandi Veronesi, in è diversa da quella del Carducci; tuttavia l'ipo quista un ruolo sempre più impor 'Padusa', XII, 1976, pp. 66-108. tesi della Finocchi, per cui il 'balteo' sarebbe stato tante.46 rinvenuto in un mitreo del III sec. d.C., mi porta 2) Coordinate 98668634 sulla tav. IGM 1: 25 000 ad accettare i dati del primo). E non è un caso che proprio questo f. 63 II NE (Castagnaro); ff. 30-31 del Catasto del Ognuno di questi oggetti è provvisto di una biblio Comune di Villabartolomea (Verona). modo di rappresentare il cavallo del vincitore con una criniera che, proba bilmente, non aveva alcuna aderenza con la realtà, ma derivava da modelli greci,47 si ritrovi nel grande fregio traianeo inserito nell'Arco di Costan tino: una analoga acconciatura dei valli si ritrova anche nei due cava lettino del Museo Civico di Storia Naturale di 3) Soprintendenza Archeologica per il Veneto e il Friuli-Venezia Giulia, Archivio Fotografico. 4) Il pezzo fu acquistato da F. Zorzi, dal pro prietario del terreno, e consegnato all'allora So printendenza alle Antichità per le Tre Venezie (N. Inv. PD 635, registrato il 5-5-1955); ringrazio il sig. G. B. Frescura, assistente presso la Soprintendenza Archeologica per il Veneto e il Friuli-Venezia ca Giulia, per le informazioni. 5) Per tutte le questioni antiquarie, cfr. infra, 54-55. lieri raffigurati rispettivamente pp. nelle 6) G. Fogolari, in 'Fasti Archaelogici', IX, 1954, metope I e II del Trofeo di Adam n. 4551 (cfr. n. 4063). klissi48 (fig. 7), che hanno particolare 7) F. Braemer, L'Art dans Braemer), Paris 1963, p. importanza nell'economia decorativa l'Occident romain (poi 37, n. 123. Il pezzo è sommariamente descritto, ed erronei sono i dati del monumento, in quanto lo spazio di provenienza metopale è interamente destinatozione alle(indicato grafia vasta quanto ripetitiva e meramente infor mativa. I rimandi bibliografici, quando non spe cificato, si trovano nelle opere da me citate. 12) Tranne che per le figurine di Ercolano, tro vate nell'area del Foro in occasione di scavi set tecenteschi, per cui si ha il 79 d. C. come terminus ante quem; cfr. Cernili Irelli, art. cit., pp. 95-103; che attribuisce tutte le figurine alla decorazione della famosa grande quadriga; ma cfr. Bienkówski, p. 23, secondo cui una delle figurine proverrebbe da un contesto differente rispetto alle altre. Im portanti al riguardo i cenni metodologici di S. Boucher, Recherches sur les bronzes de Gaule pré romaine et romaine, Rome 1976, p. 242, le cui ricerche sono però incentrate sui bronzetti raffi guranti divinità. 13) Più di recente C. Stella, I grandi bronzi del (si legge 'Massana') e di colloca presso il Museo del Teatro Ro This content downloaded from 128.135.12.127 on Fri, 07 Jul 2017 12:52:58 UTC All use subject to http://about.jstor.org/terms [Contributi] 55 mente, Id., Estrazione etnica e sociale dei soldati G. Fogolari-A. Guidi Toniato, Il problema stilistico delle legioni nei primi tre secoli dell'Impero, in dei cavalli di S. Marco, in I cavalli di S. Marco, Aufstieg und Niedergang der römischen Welt, II, Catalogo della mostra, Venezia 1977, p. 41, e me 1, Berlin-New York 1974, pp. 339-391; cfr. anche riterebbe di essere sviluppata. Del resto, già W. scia 1979, p. 76. P. Tozzi, Storia padana antica, Milano 1972, Gauer, Ein Dakerdenkmal Domitians. Die Trajans 14) Bienkówski, p. 11. passim. säule und das sogenannte grosse trojanische Re 15) Ibid., p. 12: Carducci, Un balteo, cit.-, BraemerL'assegnazione a veterani di lotti di terreno in lief, in 'Jdl', 88, 1973, pp. 318-350, aveva osser n. 694; Götter, Heroen, Menschen, Sonderausstel territori che rischiavano continuamente l'impalu vato come le calzature dell'imperatore siano un lung der Antikensammlung, Wien 1974, p. 53, n. damento si deve all'attività degli imperatori flavi:attributo divino più che militare (p. 340, n. 51), 153. la Bollini cita l'editto di Domiziano per l'esen ma egli stesso ha preferito non estendere la ri cerca anche alle bardature dei cavalli. Egli cerca 16) Così, ad esempio, non si comprende il ruolo zione delle tasse e dei portoria ai veterani. della Vittoria alata con cornucopia nel gruppo Sulla predilezione dei veterani per l'ambiente cit di dimostrare che il Grande Fregio e la Colonna tadino e municipale nel I-II sec. d.C., cfr. f. Gagé, Traiana non siano elementi contemporanei di un di Velia (Neutsch, art. cit., pp. 338-349; P. C. medesimo programma iconografico: le sue osser Sestieri, Greek Elea-Roman Velia, in 'Archaelogy', Les classes sociales dans l'Empire Romain, Paris vazioni di carattere antiquario sono comunque da 1964, p. 135. 10, 1957, pp. 2-10. Museo Romano di Brescia, in 'Monumenta Lango bardica', IX, Bergamo 1978, con bibl., e scheda in Brescia Romana, catalogo della mostra, I, Bre 17) Cfr. Braemer, n. 678, fibbia bronzea. Una fib bia analoga con cavaliere, raffigurato però in posi zione di profectio, e verosimilmente in tuttotondo, è disegnata in Reinach, op. cit., n. 184, di pro venienza forse francese. tener presenti ai fini delle future ricerche. Un 35) A. Alföldy, Zu den römischen Reiterscheiben, in 'Germania', XXX, 1952, pp. 187-190, che nota esempio di questo modo di trattare la criniera del come la phalera del Museo di Pfalz sia prodottocavallo si ha nell'esemplare di datazione incerta, ma derivato da prototipi ellenistici, raffigurante di un'iconografia colta. un condottiero a cavallo, conservato nel Landes 36) Come erroneamente riteneva il Carducci, Un museum für Kärnten; cfr. P. Fleischer, Die rö balteo, cit., p. 37. 18) Sulle appliques in rilievo pertinenti a carri mischen Bronzen aus Österreich, Mainz 1967, pp. trionfali cfr. F. D'Andria, Un'applique in bronzo 37) G. Bermond Montanari, in ACRIS, II, n. 269.141-142, tavv. 100-103. Da ultimo M. L. Gualandi, dorato da Milano, in 'AC', XXIV, 1972, pp. 334 Il gruppo equestre rinvenuto nell'area del santua 38) S. Reinach, s.v. galea, in Ch. Daremberg.-E. 345, che, citando i casi di Ercolano e Brescia, Saglio, con Dictionnaire des antiquités grecques et rio di Giunone Sospita a Lanuvio, in 'Studi Clas sidera i 'baltei' come pertinenti a un unico com sici e Orientali', XXX, 1980, bibl. a nota 36. romaines, II, 2, Paris 1918, pp. 1429-1449; L. plesso monumentale. Guerrini-G. A. Mansuelli, s.v. elmo, in Enciclo 48) Cfr. F. Bobu Florescu, Monumentiti de la 19) Cfr. F. D'Andria, I bronzi romani di Veleia, pedia dell'arte antica, classica e orientale, III, Adamklissi-Tropaeum Troiani, Bucuresti 1959, fìgg. Parma e del territorio parmense, 'Università Cat Roma 1960, pp. 315-322. tolica del Sacro Cuore, Contributi dell'Istituto di 132-133; per le considerazioni di carattere anti 39) Neg. Alinari 22678. Reinach, in op. cit. aquario, in particolare sui péronés, cfr. pp. 475-76. Archeologia', III, 1970, pp. 3-141; A. Frova, Arnota prec., p. 1449; E. Strong, La scultura romana, Fotografia di M. L. Ceccarelli, Pisa. chitettura, arte e artigianato nella Cisalpina ro Firenze 1926, p. 212, fìg. 124. Notare che il ri 49) Un problema che invece andrebbe approfon mana, in 'Antichità Altoadriatiche', IV, 1973, pp. lievo è stato chiamato dei 'pretoriani' proprio per dito e risolto in altra sede è costituito dalla Co 105-123. Cfr. tuttavia le precedenti osservazioni di lonna Traiana: i soli casi in cui i cavalli dei l'insolita foggia degli elmi, che hanno suggerito l'ap L. Beschi, I bronzetti romani nell'Italia Settentrio partenenza a un corpo speciale dei militari raf Romani vengono rappresentati con la criniera ra nale, in ACRIS, pp. 271-276. figurati. 20) Op. cit. Cfr. Ead., Bronzes gallo-romains 40) et F. Goethert, Katalog der Antikensammlung bronzes gaulois. Problèmes de méthode, in 'Gal sata si riscontrano nelle scene CX e CXXXVIII, che non sono di battaglia ma di lavoro, mentre, nella scena CXLIV, si vedono addirittura i Daci, des Prinzeps Karl von Preussen im Schloss zu Klein-Glienicke bei Potsdam, Mainz 1972, p. 123, su cavalli con criniera rasata, fuggire i Romani che attaccano su cavalcature con criniera scom 21) Römische Pferdesschmuck aus Siebenbürgen, n. 72, tav. 31. in 'Archäologische und Epigraphische Mitteilungen posta. Se ammettiamo che, nella Colonna Traiana, Die aus Österreich', XII, 1882, pp. 138-148, tav. IV; 41) Sui quali più di recente M. Speidel, vi sia un intento documentario più aderente alla Equités singulares Augusti, Bonn 1965; obiezioni realtà, è chiaro che la criniera rasata che si ri è la pubblicazione del materiale di Arkalya, ora mosse allo Speidel da F. Grosso, Equités singu scontra in altri monumenti si rivela un artificio in parte al Museo di Cluj, in parte al Museo di lares Augusti, in 'Latomus', XXV, 1966,, pp. 900 Bucarest (cfr. Arte romana in Romania, cit., p. evidenziare — favorendo le rappresentazioni 909; S. Panciera, Equités singulares: nuove per testi 140, C48). individuali o comunque fortemente centralizzate -— monianze epigrafiche, in 'Rivista di Archeologia la figura dell'imperatore; nei pettorali da cavallo, 22) Das,Monument von Adamklissi, in Intermezzi Cristina' (poi 'RAC'), L, 1974, pp. 221-247; J. questo artificio è trasmesso anche alla sua caval - Kunst geschichtliche Studien, Leipzig-Berlin 1896, Guyon, Stèles funéraires des équités singulares leria. pp. 73-74. trouvées au cimitière inter duas lauros, in 'RAC', LIII, 1977, pp. 199-224; R. W. Davies, Singulares 23) Cfr. supra, nota 12. and Roman Britain, in 'Britannia', VII, 1976, pp. 24) G. Bermond Montanari, in ACRIS, II, p. 279, 134-144; cfr. M. Speidel, Guards of the Roman n. 379, e I, tav. CXXXII, n. 268. Empire, Bonn 1978, sui singulares 'provinciali'. 25) L. Franzoni, op. cit., n. 183. È l'unica opera Sulla data di istituzione del corpo, oltre ai testi che cita come confronto il cavaliere di Massaùa. già citati, cfr. Th. Mommsen, Die germanischen Il pezzo di Verona è erroneamente interpretato Leibwächter der römischen Kaiser, in Gesammelte come imperatori per la tipologia, cfr. infra, p. 54, Schriften, VI, Berlin-Dublin-Zürich 1965, pp. 17 e Bienkówski, p. 21. 19 (1883); F. Grosso, Il diritto latino ai militari 26) Bienkówski, p. 12. in età flavia, in 'Rivista di cultura classica e me dioevale', VII, 1965, pp. 541-560; Id., Tertulliano 27) Sui dona militarla: O. Fiebiger, s.v. dona militarla, in F. Pauly-G. Wissowa, Realenzyklopädiee l'uccisione di Pertinace, in 'Rendiconti dell'Ac cademia dei Lincei', n.s. VIII, XXI, 1966, pp. 140 der Altertumswissenschaft, V 1, cc. 1528-1531; P. Steiner, Die Dona Militarla, in ' Bonner Jahrbü 150. cher' CXIV-CXV, 1906, pp. 12 ss. 42) Per il cavaliere di Orange cfr. S. Reinach, op. cit., n. 183; Braemer, n. 320. Un tipo di elmo 28) Cours d'épigraphie latine, Paris 19144, p. 116, assai simile, costituito da un cimiero circolare, n. 1. . si ritrova in un sarcofago del Museo di Palermo, 29) Zonaras, 7, 21 (relativa all'assedio di Veio) datato all'ultimo quarto del II sec. d.C., (cfr. V. ÌTt7roxpaTr)CTé ne,, t7nrtxóvTi. è^etuttoito. Tusa, I sarcofagi romani in Sicilia, Palermo 1957, 30) B. Andreàe, Motivgeschichtliche Untersuchun pp. 155-177, n. 174, figg. 174-182), dove X'impe gen zu den römischen Schlachtsarkophagen, Ber rator, fra l'altro, è assistito da un cavaliere con lin 1956; M. Michelucci, Talamone, in / Galli e cimiero circolare, ma anche da uno con elmo l'Italia, catalogo della mostra, Roma 1978, pp. crestato, simile a quelli già menzionati, mentre 207-220, seguito da una nota di F. H. Pairault gli altri cavalieri indossano elmi circolari o elmi Massa; A. H. Borbein, Zur Bedeutung symmetri con cimiero a pennacchio, simili a quello dei scher kompositionen in der hellenistisch-italischen pretoriani sulla Colonna Traiana. und spät-republikanischen Reliefsplastik, in Hellle 43) Cfr. Bienkówski, p. 23. nismus in Mittelitalien, Atti del Colloquio, Göt tingen 1.976, pp. 502-533 (cfr. i successivi inter44) Cfr. supra, nota 6. 45) È da rammaricarsi che R. Brilliant, Gesture venti di M. Torelli e M. Cristofani). and Rank in Roman Art, New Häven 1963, si sia 31) G. Ch. Picard, Les trophées romains, Paris limitato a studiare il ruolo dell'imperator e non dei 1957, pp, 144-148. ba', 32, 1974, pp. 147-162. 32) Bienkówski, p. 19. 33) Cfr. infra, p. 54. 34) Cfr. M. Bollini, Tre storie di veterani alle radici del delta padano, in 'Rivista storica dell'an tichità', VI-VII, 1976, pp. 351-359. Il territorio preso in considerazione, fra Bondeno e Ferrara, presenta una conformazione geo-morfologica del tutto analoga a quello delle Valli Grandi Veronesi. Per il domicilio dei veterani, cfr. G. Forni, Il re clutamento delle legioni da Augusto a Diocleziano, Milano-Roma 1953, pp. 145-151, e, più recente 56 [Contributi] suoi cavalieri, che a mio avviso, e proprio in que sti manufatti, doveva essere particolarmente messo in evidenza. Neanche il Bienkówski, che pure ave va colto la differenza dei ruoli fra cavalieri e im perator, .anche nelle figurine isolate, dà impor tanza a questo fatto. Interessante al riguardo un vecchio contributo di G. Rodenwaldt, Der Bel grader Kameo, in 'Jahrbuch des Deutschen Ar chäologischen Instituts' (poi 'Jdl'), 37, 1932, pp. 17-38. 46) Sull'argomento in generale, cfr. H. G. Pflaum, Abrégé des Procurateurs Equestres d'après l'ar ticle paru en allemand dans l'Encyclopédie clas sique, Paris 1974. 47) L'ipotesi è stata accennata in L. Borrelli Vlad This content downloaded from 128.135.12.127 on Fri, 07 Jul 2017 12:52:58 UTC All use subject to http://about.jstor.org/terms